Sul finire del 1969, esce una nuova serie dedicata ai mitici super motori della Formula Uno, la Serie F.
All’epoca, la Formula Uno, era considerata da molti uno sport di nicchia. Per Ricchi, appunto.
La Politoys era per bimbetti ricchi appunto. Il contesto in cui nasce il concept di questo progetto, è un contesto abbagliante. Nel senso che, la Serie M sta andando molto bene, la Serie Export ha cominciato a farsi notare nei negozi, l’Azienda è nel pieno dello sviluppo del progetto internazionale che la vede sempre più coinvolta nell’esportare bellezze made in Italy nel mondo. Il Concorso dell’Omino Rosso sta per iniziare, il batage pubblicitario legato al concorso, quello che vedrà la partecipazione della testimonial Paola Pitagora, sta per dimensionare le intenzioni dell’azienda su un piano molto più alto rispetto al passato. Si lavora sui tempi per stringere i contatti e i Contratti con la Williams di Frank Williams per il contributo di Politoys al mondo della Formula UNO.
In questo contesto, appunto, è necessario pensare di coinvolgere anche i principali clienti, i bimbetti, attraverso un panel di modellini dedicati ai bolidi roboanti.
Sul finire del 69, al salone del giocattolo di Milano, viene presentata la serie F, che assume la sua declinazione in Serie F1.
Nove modelli in scala 1/32.
Tutti i modelli della Serie hanno la presenza del pilota in plastica con casco colorato. In genere il colore predominante del casco è il rosso, se ne trovano anche blue o giallo.
Questa serie è stata prodotta in 2 serie distinte, la cui differenza, colore bubble a parte, sta nei cerchioni e nei fondini.
Esistono due tipi di fondino: la primissima produzione presenta quello con braccetti delle sospensioni anteriori ben definiti, quella successiva ha un fondino semplificato. I modelli della prima serie hanno ruote veloci in plastica con cerchione a stella disegnato in rilievo e scritta Firestone sul fianco dello pneumatico; la seconda serie presenta ruote veloci lisce di tipo a stella-bolide.
Per questa Serie vengono adottate scatole Bubble, inizialmente con base bianca e assenza di codice sull’adesivo (rosso con scritta bianca) che riporta il nome del modello, poi con base gialla e codice del modello indicato. Il modellino viene tenuto fermo sfruttando tre sostegni in plastica ricavati nella base: in quello anteriore si infila il muso, nei due posteriori si incastra il retrotreno della macchinina. Le dimensioni della Bubble sono le medesime del modello MX Mustang Mach IV nato qualche anno dopo.
Possiamo dire che questa serie ha dato i natali alle scatole bubble, varrebbe pertanto solo questa affermazione per dare un senso a questa non proprio bellissima serie. Ogni modello veniva venduto con la figurina del concorso dell’Omino rosso Polistil inserita all’interno sotto l’autovettura. Proprio in virtù del fatto che questi modellini sono stati poco collezionati e ricercati, oggi queste figurine sono da considerarsi abbastanza rare.
Questa serie ha vita breve e termina nel 1972, sostituita dalla serie FK con gli stessi modelli ma senza pilota. La maledetta logica del risparmio colpisce ancora, e rende ancor meno interessante questa serie.
La serie FK vive fino al passaggio di brand (Politoys vs. Polistil). Successivamente anche come Polistil, con scatoline di cartone rettangolare che raffigurano i modelli contenuti.
Una nota a parte merita l’alettone posteriore in plastica, posto in vari colori e collegato alla carrozzeria da due sostegni in metallo. L’alettone è uguale per tutti i modelli escluso l’art. F6 Lotus 63: all’epoca, l’utilizzo di questo accessorio aerodinamico dipendeva dal circuito in cui si doveva correre.
Politoys decise di riprodurre tutti i modelli con alettone posteriore.
Recensiamo uno per uno i modelli prodotti, inserendo le caratteristiche riportate dai cataloghini d’epoca, i colori, gli sponsor e i piloti.
Riportiamo inoltre le informazioni relative ai team che si riferiscono alle squadre che hanno partecipato tra il 1968 e il 1970, periodo a cui si ispirano i modellini.